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LA FORMULA UNO DA UN ALTRO PUNTO DI VISTA.

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STESSA TRAMA, STESSO COPIONE


Come uno stereo incantato.

Si ripete da tempo, invariata, la storia del rinnovo di Kimi Raikkonen.

Ogni anno lo stesso copione:

-un inizio con luci, ombre e tanta sfortuna

-alcuni tifosi iniziano a criticarlo

-i giornalisti, felici, danno inizio al "Ferrari's got talent" e sparano decine di nomi (si è arrivati a candidare anche Estaban Gutierrez!)

-Kimi risponde in pista

-Si discioglie il PAR (Partito Anti Raikkonen)

-La Ferrari gli rinnova il contratto.

E' così dal 2014, dal ritorno a Maranello dell'ultimo campione del mondo Ferrari.

Da fuori è difficile comprendere il perché di questi continui rinnovi annuali da parte della Ferrari, Kimi ci sembra essere uno che soffre questo tipo di pressioni e che da il meglio di se quando si sente apprezzato.

La Ferrari avrà sicuramente i suoi motivi che a noi, come sempre in questi casi, non è dato sapere.

Fatto sta che ieri 22 agosto, dopo tanti rumors, lo stereo si è incantato ancora una volta: la Ferrari ha rinnovato il contratto del finlandese per un'altra stagione.

La scelta sembra, ancora una volta, azzeccata per una serie di motivi che ci sembrano evidenti, quasi oggettivi:

1.Velocità.

Se c'è una caratteristica che non gli manca questa è sicuramente la velocità.

Il Finlandese semmai manca di costanza, caratteristica evidente già dal 2014.

In alcune fasi di gara (spesso soltanto in uno stint) e in qualifica soprattutto succede che vada in difficoltà in maniera quasi inspiegabile, quasi non riuscisse ad adattarsi a determinate condizioni.

Quando si trova perfettamente a suo agio, però, mette a segno grandi prestazioni, mettendosi dietro anche Sebastian Vettel, considerato da molti il miglior pilota del paddock con Hamilton e Alonso.

La pole position a Montecarlo, le Gare di Silverstone e Budapest (e ce ne sarebbero altre) sono prestazioni da top driver.

A 37 anni non è un risultato scontato.

Due giorni fa abbiamo pubblicato un'analisi che dimostra che in 6 gare delle 11 gare disputatesi fin qui il finlandese non ha raccolto i punti che meritava a causa di eventi poco fortunati o di scelte strategiche da parte della Ferrari.

Se fosse stato un po' più fortunato sarebbe ancora in lizza per il titolo.

2.Simbiosi

Raikkonen e Vettel hanno uno stile di guida molto simile.

Questo é un vantaggio da non sottovalutare.

Grazie a questa situazione la Ferrari può sviluppare la macchina in un'unica direzione ascoltando i feedback di entrambi.

Ad esempio i due piloti del cavallino rampante prediligono un anteriore molto preciso e responsivo (Raikkonen soprattutto) e si distinguono per uno stile di guida molto gentile con le gomme.

La Ferrari, consapevole di queste caratteristiche comuni (e di altre più sottili) può sviluppare la macchina in maniera tale da sfruttare al massimo tali abilità.

Nel 2014 quando al posto di Vettel c'era Alonso la situazione era opposta, Kimi e Fernando hanno stili di guida praticamente opposti.

I Tecnici di Maranello progettarono la monoposto basandosi sulle indicazioni di Alonso e Raikkonen nella stagione del suo ritorno a Maranello non riuscì mai ad adattarsi, perdendo nettamente il confronto con lo spagnolo.

3.Devozione

Kimi ha dimostrato di essere un grande team-player che sa rinunciare ai propri interessi personali per il bene della squadra.

Riteniamo che questo sia uno dei fattori che abbia inciso maggiormente.

La gara in Ungheria é solo uno di tanti episodi in cui Kimi ha ascoltato (con un po' di piacevole nervosismo, quasi a dire lo faccio per voi ma non crediate che mi faccia piacere) gli ordini del muretto.

A Budapest il suo compagno di squadra, Vettel, aveva un grave danno allo sterzo che avrebbe permesso a Kimi di superarlo senza troppe difficoltà e invece no, Kimi, forse memore che proprio grazie all'aiuto del suo allora compagno di squadra Felipe Massa riuscì a vincere il mondiale del 2007 (sempre con la Ferrari) ha deciso di non attaccare, e si è spinto oltre, lo ha anche difeso da un arrembante Lewis Hamilton.

La Ferrari ha apprezzato, molto.

4.Concorrenza

C'è un altro fattore molto importante che ha portato la Ferrari a rinnovare col finlandese: la mancanza di alternative valide.

I top driver sono tutti impegnati fino al 2019, alcuni sono incompatibili con Vettel e creerebbero un clima teso all'interno del box (Hamilton a causa della rivalità cresciuta moltissimo durante questa stagione, Ricciardo a causa di una convivenza nel 2014 in Red Bull che non ha funzionato), Alonso ha già trascorso 4 stagioni a Maranello (dal 2010 al 2014) e non ha lasciato un buon ricordo soprattutto dal punto di vista caratteriale.

In giro ci sono piloti interessanti come Perez e Hulkenberg che sembrerebbero essere all'altezza ma che non sembrano poter offrire più di quel che offre il Finlandese, perché rischiare? Non avrebbe senso.

Ci sarebbero poi i 2 piloti di punta della FDA (Ferrari Driver Academy): Leclerc che sta dominando la Formula 2 (ha messo a segno 7 pole consecutive!) e Giovinazzi, vicecampione GP2 (la formula 2 si chiamava così fino all'anno passato) che ha corso le due gare iniziali in Sauber per sostituire Werlhein, infortunato.

I due, Leclerc soprattutto, promettono bene e hanno dimostrato di meritarsi un posto in Formula 1, anche se Giovinazzi deve dimostrare che i tre incidenti che subito nelle poche occasioni in cui ha corso in Formula 1, nelle due gare con la Sauber e nelle Prove Libere in Ungheria, sono solo un caso.

Il sedile della rossa, però, non è un sedile qualsiasi, è il sedile più ambito e se hai la fortuna di conquistarlo hai anche la sfortuna che tutti gli occhi saranno su di te, con tante aspettative e pressioni

Motivo per cui la Ferrari ha preferito evitare anche questo rischio con la speranza e l'obiettivo di trovare un sedile a entrambi (si parla di un accordo con Sauber che diventerebbe uno junior team Ferrari, un po' come Toro Rosso per Red Bull).

Come uno stereo incantato.

Si ripete da tempo, invariata, la storia del rinnovo di Kimi Raikkonen.

Ogni anno lo stesso copione.

Qualche attore è cambiato, Il protagonista è lo stesso: nessuna nuova ruga sul volto, gli anni per lui sembrano non passare.

E chi lo dice che l'anno prossimo non possa ripetersi, ancora una volta.

Il copione è già scritto, da anni.


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