KUBICA E LA REALTÁ CHE A VOLTE SORPRENDE E SI RIPETE
La capacitá di immaginare, caratteristica della specie umana, é spesso data per scontata da noi tutti, vuoi per la quotidianitá del suo utilizzo, vuoi perché é alla base (e non alla superficie) di tutte le attivitá mentali astratte, in ogni caso resta il fatto che essa sia lo splendido frutto di milioni di anni di evoluzione e inoltre una delle piú importanti abilitá che ci distinguono dalle altre specie.
Spesso costruiamo grazie a questa abilitá che possediamo storie guidate dalla fantasia, un utilizzo banale ma spettacolare.
Banale ma spettacolare, semplice ma complesso, non a caso la sua evoluzione nel corso degli anni ha portato alla creazione della letteratura, del teatro, della cinematografia, dove spesso si ricorre ad essa per interessare maggiormente lo spettatore, per permettergli di evadere da una realtá spesso troppo ripetitiva, insoddisfacente, cruda.
Delle volte peró capitá che la realtá si stanchi di questa quasi forzata ricerca di evasione e che ci regali, quasi a voler farci intendere di essere l’unica che conta, storie bellissime: Robert Kubica.
Non a caso gli verrá dedicato un documentario nei prossimi mesi.
Oggi, peró, é il primo agosto e domani Robert tornerá alla guida di una monoposto di Formula Uno in un test ufficiale dopo aver giá sorpreso con la vecchia lotus E20 del 2012 (con livrea Renault) a Valencia e in Francia al Paul Ricard.
Abbiamo deciso di dedicargli il nostro primo articolo perché questa é una storia che, comunque andrá a finire, é una magnifica storia che ha tutto quello che serve per far emozionare: un inizio difficile, crescita, felicitá, il primo ostacolo, il sogno a un passo, il dramma, la fine a un passo, la lotta e un lieto fine.
Roba da prendere appunti se si vuol diventare scrittori.
1.Un inizio difficile
Dopo anni di vittorie sui kart su cui inizia a gareggiare a soli 4 anni, Robert passa alle monoposto, nel 2002 arriva secondo nel campionato di Formula Renault (ricordatevi di questo nome perché ritornerá).
Nel 2003 Robert é pronto per passare alla F3 Euro Series ma subisce un gravissimo incidente stradale in Polonia per cui rischia l’amputazione di un braccio (secondo indizio di una quasi costante ed incredibile ripetizione di eventi che ritornerá, fidatevi)
2. Crescita
Nel 2005, anno di esordio della Formula Renault 3.5, Kubica vince il campionato al volante di una Epsilon Euskadi, all’etá di 20 anni.
La Renault (eccoli di nuovo) come premio gli offre la possibilitá di provare una monoposto di Formula Uno nei test di Barcellona dove Robert impressiona tutti con le sue performance.
3. Felicitá
Nel 2006 Robert sostituisce al volante della BMW Sauber (scuderia che lo aveva ingaggiato come terzo pilota) Jacques Villeneuve nel GP di Ungheria, é il primo e unico pilota polacco della storia della Formula .
Viene squalificato poiché la vettura pesava due chili in meno di quanto imposto dal regolamento ma a fine gara arriva una notizia che vale piú di ogni possibile piazzamento, Robert diventerá da quel momento in poi il pilota titolare della monoposto che pensava di poter condurre per una sola gara.
Come sempre, Robert non delude le attese e al GP di Monza arriva addirittura terzo, gli occhi dei top team sono su di lui, nonostante non vada a punti nelle ultime 3 gare dell’anno.
4.Primo ostacolo
É il 2008, Robert inizia la stagione male, con un ritiro e un 18esimo posto, ma il potenziale c’é e si vede, si piazza sesto, quarto e quinto nelle successive 3 gare.
Arriva il Canada, Robert sta lottando con Jarno Trulli, gli si avvicina ma perde il controllo prima di Curva 10, l’auto decolla, impatta con un muro di gomme, poi con un muretto di cemento, difficile descrivere tale incidente.
Volendo riassumere: un frastuono tuonante, i detriti da tutte le parti e la monoposto ridotta alla parte centrale (priva di 3 ruote, muso e le 2 ali) che sembra quasi una tomba
.
Robert immobile, si vedono addirittura i piedi sporgere dal cockpit, i commentatori di tutto il mondo privi di parole, sembra imola 94, sembra uno di quei giorni a cui mai vorresti assistere.
E invece no, Robert si salva e addirittura ne escei quasi illeso, grazie soprattutto alla capsula di sicurezza dell’abitacolo e al sistema HANS.
Salta il GP degli USA dove esordirá un certo Sebastian Vettel e ritorna giá in Francia dove terminerá quarto.
5.Il sogno a un passo
Da lí in poi Robert si afferma come top driver, ottimi piazzamenti nella seconda parte della stagione 2007 e un 2008 da sogno con 75 punti che gli valgono il quarto posto nella classifica dei piloti.
Ben 7 podi e soprattutto la sua prima e unica vittoria in Formula Uno proprio in Canada.
La vita di Robert sembra esser scritta da qualcuno che ha assistito al famoso discorso di Steve Jobs ai neolaureati di Stanford il 12 giugno 2005, in cui Steve parla di “connecting the dots”, connettere i puntini, cosa che non puoi fare adesso, ma che potrai fare solo in futuro guardandoti indietro, é una vita che sembra incantarsi su alcuni elementi su cui cerca di ritornare ciclicamente, la Renault é l’esempio perfetto di questa analisi, il Canada non ci scherza (e non dimenticatevi che Robert torna in un test ufficiale proprio in Ungheria, GP in cui ha esordito nel 2006, come ho giá scritto, roba da prendere appunti).
il sogno a un passo é la Ferrari, sogno un pó di tutti ma per pochi, come Leo Turrini racconta spesso nel suo blog Profondo Rosso, “Kubica, senza sventure, sarebbe diventato ferrarista.”
6.Il Dramma
Eccolo qui, il turning point che ogni grande storia deve avere proprio quando tutto sembra andare per il giusto verso, é il 6 febbraio 2011, pausa invernale, durante il Rally Ronde di Andora a San Lorenzo Robert é vittima di un gravissimo incidente dove riporta gravi lesioni alla gamba destra, alla spalla destra, al braccio destro e alla mano dello stesso lato.
Inizia un lungo periodo di interventi e riabilitazione.
In questa intervista (https://www.youtube.com/watch?v=h-sTsc4Y0hA) , la prima dopo l’incidente, Robert parla addirittura di 20 e passa mesi di sofferenza tra ospedali e studi di riabilitazione.
Si puó leggere nel suo sguardo un mix di sofferenza, accettazione e speranza.
7. La fine a un passo
Non vengono diffuse notizie ufficiali e come sempre in questi casi, inizia una tempesta di rumor contrastanti.
Difficile dire se il polacco fosse veramente vicino a un rientro nel 2012, in ogni caso, una nuova frattura alla tibia della gamba destra giá operata (a proposito di “connecting the dots” e Steve Jobs) lo allontana sempre di piú dal rientro nella massima serie.
8.Lotta
Robert non molla e riprende un lunghissimo periodo di riabilitazione a lungo termine, in cui partecipa per 3 anni al WRC di Rally e al WRC-2 nel 2013 che lo vedrá vincitore.
Nel 2014 vince al debutto le due prime speciali del prestigiosissimo Rally di Montecarlo, dovendosi ritirare poi per un’uscita di pista.
Le possibilitá di un rientro in Formula Uno sembrano minime, quasi inesistenti, alcune riviste pubblicano le foto di Robert in t-shirt che mostrano il suo braccio destro, privo di diversi fasci di fibre muscolari e visibilmente danneggiato.
Passano i mesi, poche notizie e di Robert se ne parla poco.
9.Lieto fine
Metá 2016, un fulmine a ciel sereno “Robert Kubica sta lavorando duramente per tornare in circuito ai massimi livelli”
Inizio 2017, 3 indizi che fanno una prova: test su una GP3 sulla pista di Franciacorta, su una Formula E a Donington Park e piu' recentemente una LMP2 Dallara per a Monza.
Giugno 2017, la prova “Renault organizza test per Robert Kubica su una Lotus E20 a Valencia”
Qualche giorno dopo “Robert Kubica ha stupito tutti con un ritmo da F1”
e infine eccoci qui, mancano poche ore, un’attesa piú che snervante, come quando leggi un giallo e vedi che stai per finire il libro, e allora inizi a leggere sempre piú veloce, perché vuoi sapere, vuoi sapere cosa succederá, come andrá a finire, vuoi sapere se tutto il tempo che ti é servito per arrivare fin qui non é stato sprecato, vuoi sapere se ne é valsa la pena.
ma no! stai sbagliando, questa volta stai sbagliando, e ci sono molti indizi sopra, grazie ai quali non avresti dovuto sbagliare.
La vita di Robert é un ciclo, spesso si suol dire che i cicli hanno un inizio e una fine, ma questo no, questo non vale per Robert, é inutile che leggi piú veloce per arrivare all’ultima pagina, non c’é e qualora ci fosse, questa storia non finirebbe lí!
Perché la vita di Robert, si incanta ancora, la vita di Robert si incanta sempre e non si ferma mai, e come ha giá fatto piú volte ritornerá dove é giá stata per ripartire, ancora una volta, come sempre.